Avola moglie del boss ai domiciliari

Avola. Il tribunale penale di Siracusa (presidente, Giuseppina Storaci; a latere, Nicoletta Rusconi e Alfredo Spitaleri), davanti al quale si sta celebrando il processo con il rito ordinario, scaturito dall’operazione antimafia e antidroga denominata “Vecchia maniera”, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Elisabetta Di Mari. Moglie del boss Angelo Monaco, fino a ieri la donna si trovava detenuta ed è accusata, in concorso con il marito Angelo Monaco e Pietro Cresciome, di associazione finalizzata al traffico degli stupefacenti ma anche di detenzione e spaccio di droghe. Il tribunale, accogliendo la richiesta del legale difensore, avvocato Junio Celesti ha disposto la meno afflittiva misura cautelare, tenuto conto che Di Mari si trovava in carcere dal mese di febbraio, dal giorno in cui è scattato il blitz della squadra mobile. Dopo l’esclusione del reato associativo nei confronti di Pietro Crescimone (condannato a 10 anni di reclusione), anche per Di Mari e per il coniuge si prospetta la possibilità di scongiurare la prospettiva dell’associazione per delinquere. La nuova udienza del relativo processo è stata rinviata al 21 novembre. Oltre ai due congiunti, imputati sono di Nunziatina Bianca, moglie del boss dell’omonimo clan Trigila, Antonio Trigila, detto Pinnintula, Antonio Rubbino, Giuseppe Lao ed il marocchino Hamid Aliani.

F. N.

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