L’ANIAC SINALP, convocata in audizione dalla XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, ha letto i disegni di legge che vorrebbero normare il salario minimo e dopo un’attenta analisi ritiene che tutti hanno un comune denominatore; rafforzare il ruolo delle OO.SS. storiche che hanno una maggiore presenza nella firma dei CCNL.
Per esempio uno di questi Disegni di Legge parla apertamente di “valorizzare i contratti collettivi « leader», ossia quelli siglati dai soggetti comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale che presentino maggiore connessione, in senso qualitativo, con l’attività esercitata dal datore di lavoro;”
Questo risultato di fatto tenderà ad escludere tutte le altre OO.SS. che risulteranno firmatarie di Contratti Collettivi in misura minoritaria ANCHE SE MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI ALL’INTERNO DELLE AZIENDE.
L’art. 39 della Costituzione, al comma 1, sancisce un principio fondamentale: la libertà, e quindi la pluralità, sindacale come fondamento delle relazioni industriali e tale principio opera nei rapporti tra le parti, senza avere necessità di una legge ordinaria di attuazione.
La nostra Costituzione, con l’Art. 18, stabilisce genericamente la libertà di associazione, libertà che all’art. 39 della Carta Costituzionale assume una sua specificità stabilendo pertanto che la libertà sindacale è, sotto questo aspetto, assoluta.
Quindi tutti i disegni di legge depositati presentano una notevole probabilità di essere impugnati per incostituzionalità.
Inoltre tutti i disegni di legge in questione prevedono di istituire ulteriori nuove Commissioni che dovrebbero regolamentare e controllare i salari medi nei vari settori del lavoro; ma se ciò si attuasse per come in essi è previsto, si otterrà solo di burocratizzare ulteriormente le relazioni industriali tra datori e lavoratori con il preciso obiettivo di rafforzare la leadership dei sindacati storici a totale scapito delle OO.SS. autonome e ledendo il diritto di libertà sindacale dei lavoratori.
come ANIAC SINALP riteniamo che questi disegni di legge creeranno notevoli tensioni sociali con i lavoratori che, iscritti ad OO.SS. autonome, andranno allo scontro con le aziende nelle quali invece risulteranno più che rappresentativi, ma si sentiranno apostrofare che il Governo non li riconosce in quanto non facenti parte di queste Commissioni e non firmatari di Contratti collettivi.
In merito al salario minimo e quindi alla paga oraria ricordiamo a tutti noi che nel 1991 il Governo Amato, nel pieno della crisi economica di allora, recepì un accordo tra le parti sociali e soppresse del tutto la scala mobile, già in crisi negli ultimi anni ottanta.
Il sistema della scala mobile in un momento inflattivo come quello di quegli anni aveva fatto gonfiare gli stipendi completamente scollegati dalla realtà sociale italiana, creando ulteriore inflazione.
Prevedere un sistema automatico, per come riportato nei Disegni di Legge presentati, per aumentare i salari creerà una nuova spirale inflazionistica simile a quella degli ultimi anni ottanta.
L’ANIAC SINALP a tal proposito propone invece una norma che prevede, in caso di Contratto Collettivo in scadenza, di agganciare i valori di base in esso contenuti ad un indice rivalutativo del costo della vita fino al suo rinnovo, evitando così di trovarci con CCNL scaduti da 6/7/8 anni e più e non rinnovati. La nostra proposta “costringerà” le controparti a trovare un accordo di rinnovo in tempi più brevi evitando di lasciare i lavoratori con stipendi bloccati per 8/10 anni.
Il Vice Segretario Nazionale
Dr. Andrea Monteleone