Premier Conte: ‘La crisi? Spero di no, lavoro a un patto di legislatura’ – Mattarella lancia l’appello a “uscire subito dall’incertezza”

“Una crisi? Spero di no”. Lo afferma Giuseppe Conte rispondendo ad una domanda dei giornalisti al suo rientro a Palazzo Chigi dopo essere stato al Quirinale da Mattarella. “Oggi ho chiesto un colloquio con lui per aggiornarlo del fatto positivo dell’approvazione del Recovery.

La bozza ci consente di andare avanti in questo progetto”, aggiunge. E a proposito della possibilità di una crisi per un eventuale strappo di Renzi, il premier osserva: “Ho sempre detto che governo può andare avanti solo con il sostegno di tutte le forze di maggioranza”. “Credo che una crisi non sarebbe compresa dal Paese in un momento in cui ci sono tante sfide”, sottolinea Conte. Le dimissioni delle ministre di Iv? “Spero non si arrivi a questo, sto lavorando ad un patto di legislatura e serve uno spirito costruttivo”. “Le persone ci chiedono di continuare”, assicura il premier. “Io fino all’ultima ora lavorerò per rafforzare la coalizione. L’interesse dei cittadini viene prima di tutto”. “Spero che non si arrivi a questo”, risponde a chi gli chiede se si dimetterebbe senza il sostegno di Iv.  “Io ho sempre detto che ci vuole una maggioranza solida per portare avanti l’azione del governo”, ricorda rispondendo a una domanda sui cosiddetti “Responsabili” pronti ad intervenire in soccorso della maggioranza nel caso in cui Italia Viva esca dal governo.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte era salito al Quirinale per riferire sulle decisioni del Consiglio dei ministri di ieri e sullo stato dei rapporti della coalizione. Il presidente Mattarella ha sottolineato la necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza, a fronte dell’allarmante situazione causata dalla pandemia.

 

Dopo l’astensione delle ministre Iv sul Recovery e in vista della conferenza stampa di Matteo Renzi oggi alle 17,30, Pd e M5s stanno cercando in extremis di impedire la rottura con contatti e appelli alla responsabilità rivolti sia a Conte sia a Matteo Renzi. “Si faccia di tutto per riprendere il dialogo, il confronto nella maggioranza, per trovare una soluzione alla crisi”, chiede il leader Pd Nicola Zingaretti convinto che sia ancora possibile rilanciare l’azione di questo esecutivo con un nuovo patto di maggioranza.

Ma la partita è certo ancora lunga e delicata. E in tanti chiedono di fermarsi prima del baratro. Stamattina anche una delegazione di operai Whirlpool, ricevuta a Palazzo Chigi, ha detto al premier che “una nazione intera non può dipendere da giochi di palazzo”. E Conte si è mostrato consapevole che una crisi di governo in questo momento sarebbe “incomprensibile”. “Dobbiamo tutti fare un passo indietro per il bene del paese”, è l’invito di Luigi Di Maio per evitare lo showdown. E Beppe Grillo rilancia una lettera aperta ai partiti di maggioranza e opposizione del deputato M5S Giorgio Trizzino con un appello a fare “insieme un patto tra tutti i partiti”. “Lavoriamo per la ricerca di un obiettivo condiviso che altro non può essere che la ricerca del bene comune per il Paese”, sostiene il fondatore M5S precisando poco dopo che “è sottinteso che il governo è di Conte”.

E se in mattinata il ministro della Salute Roberto Speranza, nell’aula di Montecitorio, conferma che “l’epidemia è ancora in fase espansiva” chiedendo di tener “fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani”, il premier Conte ieri era stato piuttosto deciso nel mettere in guardia Renzi: se Italia Viva si sfila ora dal Governo basta, non sarà più possibile farla rientrare in un prossimo eventuale nuovo esecutivo.

Intanto si fanno sempre più insistentii le voci di possibili “responsabili” pronti a prendere il posto di Iv al Senato: si accredita l’uscita di 4 senatori dal gruppo di Renzi e ben 8 da Forza Italia. Anche se non si esclude che qualcuno dei renziani alla fine possa divergere dalle posizioni del gruppo.  Sul punto interviene anche Clemente Mastella chiamato più volte in causa da Renzi in questi giorni: “I responsabili? Qualcuno ce n’è, non so se in numero sufficiente, ma sono più di qualche unità, forse anche più di cinque…”. Esiste davvero l’idea di un governo Conte-Mastella, come sostenuto da Renzi? “Io non ne so niente, lo saprà lui, che vi devo dire. Lui mi cita per prendermi in giro, perché vuole svilire l’operazione di Conte. I Responsabili sono come l’amante: quando si scopre devi dargli dignità. Sono meno del necessario perché se non dai loro dignità politica rimangono nascosti”. Alla domanda sul numero esatto dei senatori disposti a sostenere Conte, Mastella ha risposto evasivamente: “Non lo so, dipende se gli si dà dignità, non so se rimangono dormienti o si svegliano…”.

Ora che è stato messo un punto sul Recovery, lo scontro si è spostato ancora una volta sul Mes con le ministre renziane che definiscono “incomprensibile” la rinuncia al fondo salva-Stati e lamentano ritardi sulle urgenze del Paese e sui nuovi ristori. “Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto”, è la replica di Conte, che invita a “non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Mes”, con “un accostamento che offende la ragione e anche l’etica”.

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