Priolo, gara della Regione per affidare ai privati il depuratore gestito dall’Ias

È iniziata la corsa verso la liquidazione dell’Ias, la società mista formata dalla Regione Siciliana e dalle industrie che gestisce il depuratore di Priolo Gargallo che depura i reflui industriali e fognari. Il 2019 potrebbe essere l’anno della fine dell’attività di gestione insieme all’ultima proroga concessa all’Ias, per l’affidamento del servizio di gestione delle opere fognarie e dell’impianto di depurazione di Priolo. Scadeva, infatti, il 31 dicembre scorso la proroga di 9 mesi concessa a marzo del 2018 per consentire agli organismi regionali dell’Irsap, di avviare le procedure di gara per l’affidamento in “concessione pluriennale della gestione degli impianti di depurazione di contrada Vecchie Saline di Priolo a servizio dei reflui provenienti dagli agglomerati industriali di Siracusa e gli agglomerati urbani di Melilli, Priolo Gargallo e parte di Siracusa”.

La proroga in corso è legata proprio al completamento della pratica avviata il 20 dicembre scorso, con determina del dirigente dell’Area ufficio gare e contratti dell’Irsap. La gara bandita per l’appalto del importantissimo servizio espletato attualmente dall’Ias, con la partecipazione di soggetti privati, cioè, le industrie del petrolchimico.

Il 22 novembre 2017 è stato nominato RUP, l’ingegner Salvatore Callari, con il compito di avviare le fasi del procedimento di scelta del contraente, compresa la predisposizione di un progetto tecnico ed economico da porre a base di gara per la gestione del servizio di depurazione dell’impianto di depurazione di Priolo. Gli atti sono stati consegnati e il progetto prevede la concessione di 9 anni della gestione dell’impianto in questione.

La gestione del depuratore è stata da sempre una cuccagna per i politicanti d’ogni tempo. Una sorta di polmone di compensazione per la politica chiacchierata con nomine e assunzioni pilotate dal clientelismo, e non sono mancate le polemiche e le dispute tra la politica e i soci privati, cioè le industrie, specie negli ultimi tempi. Entrata nel vortice della magistratura tante volte per i sospetti d’inquinamento, ma anche della mancanza della copertura delle vasche di raccolta e lo scandalo dell’impianto di deodorizzazione costato una montagna di soldi e mai entrato in funzione, con l’intervento della Corte dei Conti.

Ma le preoccupazioni, oltre che da parte delle maestranze e dei sindacati dei lavoratori sui possibili risvolti occupazionali, ma anche sui possibili sviluppi negativi che la nuova gara per la gestione ai privati del depuratore potrebbe comportare nei costi della depurazione. Infatti, l’Ias è una società senza scopo di lucro, a bilancio zero, ma con l’avvento del nuovo gestore di soli privati comporterà la sicura lievitazione del costo della depurazione con possibili riflessi sia sul bilancio delle industrie, sia sulla preoccupazione di eventuali smaltimenti dei reflui in maniera “garibaldina”, come in un passato da dimenticare.

Concetto Alota      

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