Amianto: cocktail nell’acqua potabile in Sicilia e nel resto d’Italia.

Amianto, ambiente ed economia, una circolarità dalla quale non si può prescindere.

Il caso tragico sul territorio di Priolo Gargallo, nel SIN di interesse nazionale, che coinvolge anche Siracusa, Melilli e Augusta, lo dimostra a tutti gli effetti, e, a nulla, sono valsi gli appelli dell’ONA. Calogero Vicario, piuttosto che lo stesso Dott. On.le Pippo Gianni, già Deputato nazionale e regionale, e Sindaco di Priolo Gargallo, e la stessa ONA Sicilia, hanno più volte insistito perché ci fosse una presa d’atto delle istituzioni a tutti i livelli.

Non a caso, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Roma lo scorso 13.10.2020 (Rischio amianto in Italia, diritti negati alle vittime), sia l’Avv. Ezio Bonanni, che lo stesso Calogero Vicario e l’On.le Pippo Gianni, hanno insistito, con appello pubblico, al Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e al Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa, perché il tema dell’inquinamento, fosse affrontato e risolto.

Uno dei temi di maggiore rilevanza è proprio quello della presenza di amianto nelle acque, comprese quelle che sgorgano dai nostri rubinetti, e che provocano cancro, non solo quello gastrointestinale, ma ancora, oltre al mesotelioma, l’asbestosi e tante altre malattie asbesto correlate.

L’amianto e il suo uso in edilizia era ritenuto lecito e legittimo da Trump. Infatti, in Italia, la Legge 257 del 1992 ha imposto il divieto di uso estrazione, lavorazione e commercializzazione dell’amianto, senza che fossero predisposti efficaci strumenti di bonifica e messa in sicurezza.

Nella pubblicazione dell’Avv. Ezio Bonanni “Il libro Bianco delle morti di amianto in Italia”, è stato tracciato un quadro che riguarda anche la Sicilia, e che impone una presa d’atto dell’emergenza ambientale, che non è in contrasto con l’economia, ed anzi, lo sviluppo economico. La bonifica e la messa in sicurezza determinano ricchezza per l’ambiente, per l’essere umano, ma anche benessere economico, se non altro per la creazione di nuovi posti di lavoro, e per l’indotto dello sviluppo di aziende piccole e medie.

In Sicilia, anche per moltiplicare le capacità turistiche, in sinergia con la storia millenaria di quest’isola meravigliosa.

Ancora nel 2020, purtroppo abbiamo dovuto registrare una più alta incidenza di malattie asbesto correlate, questo è dovuto sicuramente alle pregresse esposizioni, e ancora conferma la necessità dell’urgenza della bonifica.

In Italia, ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni di amianto compatto ed 8 milioni di tonnellate di amianto friabile.

Il tema dell’amianto, oltre al petrolchimico di Priolo Gargallo, riguarda, nel territorio italiano, le 2.400 scuole, ancora le biblioteche, e gli ospedali, ma soprattutto la rete idrica in Sicilia e nel resto d’Italia.

Tutta la rete idrica nazionale, ben 300.000 km di tubature, è caratterizzata da vetustà e utilizzo di materiali di amianto, che sono destinati a far disperdere le fibre nell’acqua anche per effetto di terremoti e sciame sismico, ovvero di attività di manutenzione. Per questo è necessaria la bonifica.

Quindi quello della bonifica degli acquedotti della rete idrica italiana è uno dei temi più urgenti e rilevanti, che mi preme sottolineare in questa sede, in chiave di prevenzione primaria.

Quella dell’ingestione dell’amianto nell’acqua potabile che ci giunge nei rubinetti delle nostre case, e che provoca così danni alla salute.

Nel tempo il rischio amianto legato alla sua presenza nelle tubature dell’acqua potabile è stato trascurato, eppure l’amianto è considerato cancerogeno certo per l’uomo.

Così la IARC (International Agency for Research on Cancer di Lione), nell’ultima monografia lo ribadisce, anche con riferimento all’acqua potabile. Infatti, nell’ultima monografia IARC sull’amianto, si fa riferimento alla cancerogenicità delle fibre ingerite.

Infatti, nel capitolo 1.5 (pagina 225), si legge testualmente: “In tal senso, i test sui ratti che hanno ingerito amianto dimostrano l’effetto cancerogeno (capitolo 3.6 pagina 273). Infatti su 75 cavie che hanno ingerito amianto, 18 si sono ammalati di tumori vari dopo pochi mesi”. Per tanto lo IARC conclude che “esistono prove sufficienti per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto per l’uomo. Provoca il mesotelioma, il cancro del polmone, della laringe, e dell’ovaio. Inoltre sono state osservate associazioni positive tra l’esposizione a tutte le forme di amianto e cancro della faringe, stomaco, colon-retto Esistono prove sufficienti negli animali per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto. Tutte le forme di amianto sono cancerogeni per l’uomo”.

Inoltre in questa situazione, se l’acqua potabile è contaminata, proprio per l’uso antropico e per l’evaporazione, si viene a creare anche la dispersione aerea, e quindi l’inalazione, con ulteriori rischi per la salute umana.

In questo contesto, anche per far fronte al fatto che molta acqua si disperde perché queste tubature sono prive di chiusura ermetica, è necessaria la ristrutturazione, con lo smaltimento delle tubature in amianto.

Se ne è discusso nel XVII° episodio di ONA TV, la televisione dell’Osservatorio Nazionale Amianto, nell’episodio ‘Amianto: cocktail nell’acqua potabile’.

Questo episodio, condotto dal Dott. Massimo Maria Amorosini, giornalista e conduttore televisivo, sono stati ospiti in studio:

  • Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA;
  • Grazia Canuto, esperta di problematiche ambientali;
  • Aldo Traccheggiani, medico e segretario regionale di Umbria Cambiamo;

Gli autorevoli ospiti di ONA TV hanno tutti ribadito l’importanza della prevenzione primaria.

Quindi, le tesi degli ospiti in studio, tra cui quelle del Dott. Aldo Traccheggiani, debbono essere condivise, nel senso di provvedere alla completa mappatura dell’amianto, compreso quello presente negli acquedotti.

Soltanto la conoscenza permette di poter affrontare e risolvere questi problemi.

Questi ultimi sono stati anche attenzionati dall’Architetto Canuto, la quale ha posto in evidenza come le tecniche costruttive, a partire dagli anni ’20 del secolo scorso, abbiano previsto un’architettura verticale, con l’utilizzo del cemento, rinforzato con amianto. Così anche le stesse strutture metalliche, si pensi alle Torri Gemelle, che poi hanno resistito al calore, permettendo a molti che vi erano all’interno di poter sfuggire alla morte.

Questi complessi edilizi, comprese le infrastrutture e i locali tecnici, sono stati realizzati, coibentati, etc. con amianto, ed è per tali motivi che si pone ora la problematica della loro ristrutturazione, anche con l’utilizzo del c.d. bonus del 110%, che deve essere perciò stesso esteso anche alla bonifica degli acquedotti e delle linee idriche all’interno delle abitazioni, e agli stessi acquedotti pubblici, per la parte strutturale che permette l’approvvigionamento idrico.

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By Redazione

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