Augusta – CasaPound Italia manifesta contro immigrazione clandestina e Ong

Augusta, 21 agosto- Sono arrivati da tutte le parti della Sicilia i militanti di CasaPound Italia per manifestare, ieri pomeriggio, contro l’immigrazione clandestina e le ONG, accolti dal Responsabile Provinciale di Siracusa Fabio Camilli: “Siamo in prima fila contro questo business. Solo pochi giorni fa con un barchino ci siamo avvicinati alla ONG Ocean Viking, attraccata al porto di Siracusa, ed inscenando un salvataggio in mare abbiamo lanciato un salvagente con una maschera tricolore. Perché sono gli italiani che stanno affondando, sono loro a necessitare di aiuti concreti”. L’appuntamento era davanti al Monumento ai caduti del mare con i tricolori e le bandiere del movimento della tartaruga frecciata che da anni denuncia le storture del lucroso business dell’accoglienza a tinte arcobaleno ma non più, in verità, ad esclusivo appannaggio dei governi e delle amministrazioni di sinistra. La Sicilia infatti pur essendo governata da 5 anni da una compagine di destra-centro davanti al precipitare della situazione nulla ha fatto, anzi è totalmente immersa nel sistema e numeri alla mano non c’è angolo della Trinacria dove non si trovi una cooperativa, un progetto, un finanziamento dalla cifra a sei zeri. “Le narrazioni non c’incantano. Sono infarcite di ipocrisie facilmente smascherabili partendo proprio dai numeri – va dritto al punto Andrea Bonazza della Direzione nazionale di CasaPound Italia, nel suo intervento-. Il 90% degli sbarcati sono giovani uomini, pochissime donne, ancor meno i minori, quelli veri. La guerra in Ucraina ha dimostrato ampiamente che chi scappa dalle guerre sono anziani, donne e bambini, generalmente gli uomini restano a combattere per il proprio Paese. Qui i numeri crescono di anno in anno ma poi scopriamo che dei 50 mila arrivati dall’1 gennaio del 2022 al 19 agosto, quasi 10 mila sono tunisini, vanno via da un Paese in cui la gente va in vacanza, e poco più di 9 mila sono egiziani. Ma di quali necessità stiamo parlando? Di quali diritti di stare in Italia, di essere mantenuti, prima di finire nelle maglie di caporalati, leciti e illeciti, parliamo?”. La legittimità della protesta per la quale si è scelto un luogo simbolo, il monumento accanto alla porta spagnola che reca in sé una lastra del regio sommergibile Scirè, in una delle città italiane tra le più colpite dalla piaga degli sbarchi, sta tutta nella volontà di non abbassare la guardia, di restare vigili verso una realtà edulcorata e da cui ci sveglierà presto o tardi con le ossa rotte. “Siamo senza se e senza ma contro l’immigrazione clandestina che grazie anche alle ONG continua a peggiorare – spiega al megafono il Responsabile Regionale di CasaPound Italia Ervin Di Maulo-. Queste fantomatiche organizzazioni sono tutto tranne che super partes e umanitarie, foraggiate lautamente dai peggiori poteri sovranazionali, e battenti bandiere di altri Stati. Con equipaggi appartenenti ai centri sociali di tutta Europa, esse seguono un’agenda politica ben precisa. Il tutto nell’assoluta compiacenza della stampa mainstream e dell’UE, ed a conferma di ciò ci sono anche le recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea che limitano gli Stati, anzi lo Stato italiano, di porre il benché minimo controllo su di esse”. Gli strali sono ad indirizzo della politica, a tutti i livelli, ma in particolar modo verso quei governi che sarebbero di destra ma non riescono ad opporsi a questo stato di cose anzi ne sono interamente inglobati. E su questo si è incentrato l’intervento della militante e giornalista Emanuela Volcan. “L’Assessore regionale siciliano alla Famiglia Antonio Scavone sembra più interessato all’Ufficio Immigrazioni, di sua competenza, che alle altre sue deleghe che in un momento storico come questo, invece, avrebbero dovuto avere tutte le sue energie e le sue attenzioni. Invece lo vediamo presentare a destra e a manca i suoi progetti legati a Su. Pre.Me., Più Su.Pre.Me., Com.In 4.0 che parla di sostegni, ripopolamento di borghi nell’interno della Sicilia, co-housing e agricoltura sociale e i soggetti? Immagina, puoi”. E per finire Inno nazionale e fumogenata tricolore con  appuntamento rinnovato al prossimo anno, ammesso e non concesso che cambi qualcosa.

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