Bus ungherese si incendia in A4, strage di ragazzi in gita: 16 morti. Professore ne salva molti, è ricoverato con ustioni

Sedici morti, un ferito in coma, 12 feriti gravi, 13 feriti leggeri, 12 persone illese. E’ questo il bilancio tracciato dal ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto in una conferenza stampa convocata a Budapest per informare sugli sviluppi del tragico incidente che ha coinvolto un bus di studenti sulla A4, nei pressi di Verona. “Siamo in contatto permanente con le autorità italiane”, ha precisato il ministro, garantendo che il governo ungherese coprirà tutte le spese di rimpatrio.

Le persone coinvolte sono studenti e docenti di un liceo classico di Budapest, assieme ad alcuni genitori e ai due autisti. A dirlo il console generale di Ungheria a Milano, Judit Timaffy, giunta nella città scaligera dove ha incontrato alcuni dei sopravvissuti. Il console è in contatto con le autorità ungheresi, in particolare con il presidente della Repubblica e il ministro degli Esteri.

L’incidente si è verificato all’altezza dello svincolo di Verona Est in direzione Venezia: il pullman è andato a sbattere lateralmente contro il pilone del ponte, incendiandosi. A bordo si trovava un gruppo di ragazzi ungheresi fra i 14 e i 18 anni che pare tornassero da una gita scolastica: da una località montana della Francia il bus stava facendo ritorno a Budapest.

C’è anche un possibile problema a una ruota che poi potrebbe aver causato lo sbandamento fatale del pullman tra le ipotesi al vaglio della polizia stradale di Verona per fare chiarezza sulle cause dello schianto. Gli investigatori stanno vagliando diverse testimonianze, tra le quali quella di un camionista che una trentina di chilometri prima del luogo dell’incidente ha segnalato di aver visto una ruota del pullman avere qualche problema. Una segnalazione che, se confermata e al pari delle altre, potrebbe servire a rendere più chiaro quanto avvenuto.

Dopo il violento urto contro il pilone parte degli occupanti sarebbe stata sbalzata all’esterno mentre altri sarebbero rimasti bloccati all’interno del mezzo che andava a fuoco. I corpi sono in gran parte carbonizzati e questo rende particolarmente difficile le operazioni di identificazione delle vittime. Alcuni familiari sarebbero già in viaggio verso l’Italia.

I feriti più gravi sono stati ricoverati negli ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma, quelli meno gravi accompagnati nel nosocomio San Bonifacio. Gli altri usciti indenni dall’incidente sono stati prima assistiti dal personale della polizia stradale e poi accompagnati dagli agenti in un albergo per la notte. Al momento restano aperte tutte le ipotesi sulle cause della tragedia, anche quelle legate a un cedimento del mezzo o un malore del conducente.

I soccorritori parlano di una immensa tragedia. Sul posto per tutta la notte la polizia stradale di Verona, assieme alla polizia scientifica, e i vigili del fuoco. La stradale e la scientifica stanno raccogliendo tutti gli elementi che possano essere utili per ricostruire la dinamica esatta dell’incidente. L’attenzione è concentrata anche nella raccolta e visione dei video della rete autostradale.

“Le persone che erano sedute nella parte posteriore del pullman si sono salvate rompendo i vetri e uscendo tra le urla e il panico. Un professore di educazione fisica ha salvato molti di quelli che erano a bordo rientrando nel mezzo. E’ ricoverato con ustioni profonde sulla schiena“: a dirlo il console generale d’Ungheria, Judit Timaffy, a Verona nella notte dopo la tragedia che ha riguardato un pullman con a bordo ragazzi, docenti e alcuni genitori di ritorno a Budapest dopo una vacanza scolastica sui monti in Francia.

In lacrime, choccati, terrorizzati dall’aver visto compagni bloccati all’interno del pullman avvolto dalle fiamme e trafitto da un pilone contro cui era finito in A4. Questa l’immagine di un mezzo che si è trasformato “in una trappola che subito ha preso fuoco” che emerge dai racconti dei sopravvissuti al rogo in A4 a Verona. Il console generale d’Ungheria a Milano, Judit Timaffy, ha incontrato alcuni dei sopravvissuti ospitati in un hotel dopo essere stati assistiti dagli agenti della polstrada.

“Ho visto gente che bruciava viva, sono immagini terribili che non potrò mai dimenticare”. E’ la drammatica testimonianza dell’incidente del pullman ungherese sulla A4 di uno degli automobilisti che seguiva il mezzo, poi rimasto bloccato in coda. “Sono sceso e mi sono diretto a piedi per vedere se ci fosse bisogno di aiuto. Si sentiva urlare – prosegue – le persone si mettevano le mani nei capelli. C’erano un paio di corpi che bruciavano, ancora vivi”.

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