Siracusa, convegno sulle strategie da adottare per difendersi dall’inquinamento ambientale

Sabato 25 gennaio ore 10 all’Urban Center, per la prima volta a Siracusa, si terrà un importantissimo convegno dove il dott. Del Buono, ed altri esperti della Fondazione universitaria “Integrative oncology and neurodegenerative diseases”, parleranno delle strategie da adottare (cura nutraceutica, approvata dal Ministero della Salute, attraverso la giusta combinazione di frutta e verdura) per allontanare i metalli pesanti dal corpo umano scongiurando l’insorgenza di numerose e gravissime malattie. Si potrà intervenire per chiedere, agli esperti presenti, come attuare tutti i giorni la prevenzione con semplici ed economici gesti quotidiani

Sono tutti invitati a partecipare per poter apprendere tali strategie di difesa.

Sintesi dell’intossicazione dai metalli pesanti per eventuali articoli, TG e trasmissioni televisive.
“Quando si parla di intossicazioni da metalli pesanti si pensa che il problema riguardi solo i soggetti esposti a particolari condizioni ambientali, come per le intossicazioni da uranio impoverito nei territori post-bellici, quelle degli operai del settore petrolchimico o altre situazioni estreme.
In realtà l’accumulo di metalli pesanti nel corpo umano è più frequente di quanto si immagini − a prescindere da condizioni ambientali estreme − e causa disfunzioni a carico di vari organi, spesso non identificate come intossicazioni, che possono degenerare in malattie e patologie talvolta anche molto gravi.
La patologia più diffusa è sicuramente l’allergia al nichel e al cobalto, in notevole aumento nei paesi industrializzati, ma le forme più subdole di intossicazione sono i danni a carico del sistema endocrino e neurovegetativo.
> Basti pensare, ad esempio, che sono stati riscontrati un accumulo di alluminio nei pazienti affetti da Alzheimer (studio pubblicato sulla rivista medico-scientifica americana «Lancet»), una relazione tra il mercurio e l’autismo in età pediatrica, un’attinenza tra l’eccesso di cadmio-piombo e la sclerosi amiotrofica, oltre a varie patologie che vedremo in dettaglio più avanti nella trattazione.
> Solo negli ultimi decenni ci si è resi conto della pericolosità per l’uomo di questi metalli, il cui impiego massiccio in ambito edile, industriale e alimentare, ha generato fonti di inquinamento tali, che oggi, arginarne i danni e cercare metalli alternativi non così pericolosi per l’uomo, richiede tempo e un notevole impegno economico.
> Come non ricordare che per decenni è stato fatto largo e indiscriminato uso dell’amianto sia nell’edilizia sia nell’industria, prima di accorgerci che questo comunissimo metallo è stata una tra le più frequenti cause di tumori al polmone e di altre gravi patologie a carico dell’apparato respiratorio e non solo.

Cosa sono i metalli tossici?
I metalli tossici sono sostanze inquinanti che penetrano in maniera insidiosa e silente nel nostro organismo, attraverso canali assolutamente naturali quali l’alimentazione, l’aria, l’acqua e il contatto epidermico, rischiando quindi di intossicarsi in modo del tutto inconsapevole, non rendendosi conto dei pericoli a cui si è esposti.
Ogni giorno ingeriamo metalli: attraverso i pesticidi utilizzati in agricoltura; mangiando carne proveniente da allevamenti di bestiame sottoposto a vaccini e implementazioni alimentari a base prevalentemente chimica; bevendo l’acqua delle condotte, altamente medicata e a contatto con tubature spesso vecchie che rilasciano microparticelle di metalli; attraverso la contaminazione derivata dalla raffinazione e dal confezionamento dei prodotti alimentari (scatolame, prodotti in bricchi di cartone che all’interno presentano una pellicola di alluminio ecc.); e infine attraverso l’uso indiscriminato dei farmaci. Oltre all’ingestione, siamo costantemente a contatto con fonti che rilasciano nell’aria sostanze nocive e causano intossicazione attraverso l’inalazione: lo smog, …… “ le emissioni degli impianti industriali , i fissativi di alcuni colori industriali nel tessile, il costante contatto con oggetti in metallo, i prodotti per l’igiene personale e cosmesi contenenti petrolati e parabeni ecc.
Il bioaccumulo avviene principalmente attraverso due meccanismi insidiosi.
Nel primo caso, accumuliamo metalli perché il corpo non riesce a detossinarsi autonomamente, a causa di disfunzioni organiche o per sovraesposizione all’allergene.
Nel secondo caso, accumuliamo metalli per un principio di compensazione e adattamento, che si attua quando i minerali vitali scarseggiano e il corpo li sostituisce con il metallo avente funzione simile, collocandolo nei siti di legame degli enzimi e dei sistemi enzimatici.
In questo caso le funzioni vitali e metaboliche procedono, ma gli organi coinvolti non funzionano correttamente e nel tempo alterano le proprie strutture e le funzioni biologiche, fino a degenerare dando origine a svariate patologie.
Un esempio è dato dal piombo che sostituisce il calcio nel cervello, il cadmio che sostituisce lo zinco e l’alluminio che sostituisce il magnesio.
Questo meccanismo di compensazione diventa un’arma a doppio taglio, poiché per emergenza, è il nostro stesso organismo che consente l’ingresso ai suoi nemici e li posiziona proprio nelle componenti più vitali e indispensabili.

Metalli e radicali liberi
Un altro effetto collaterale dell’accumulo di metalli pesanti è la formazione di radicali liberi.
Tali metalli distruggono i legami molecolari e liberano radicali liberi, che sono denominati «killer cellulari», in quanto avviano nell’organismo umano un processo di ossidazione che «arrugginisce» le cellule. Lo stress ossidativo stimola i radicali liberi a colpire le principali componenti cellulari come lipidi, proteine, carboidrati e DNA, diventando responsabili di patologie quali il diabete, malattie cardiovascolari, tumori ed invecchiamento precoce.
I radicali liberi sono molecole costituite da atomi di ossigeno privi di un elettrone, che attaccano le molecole per procurarsi la carica mancante, trasformando la molecola «vittima» in un altro radicale libero. Il processo di ossidazione si innesca quando c’è la sottrazione dell’elettrone da una molecola, la quale, privata della sua componente, attacca un’altra cellula per «rubarle» l’elettrone di cui è priva al fine di ripristinare il suo equilibrio. Questo meccanismo si definisce «reazione radicalica a catena» e si interrompe grazie
all’intervento di molecole anti-ossidanti che, con diversi metodi, riescono a neutralizzare i radicali liberi.
Il nostro corpo produce normalmente i radicali liberi per combattere le infezioni ed eliminare i batteri, ma la produzione va fuori controllo quando si aggiungono nuovi radicali liberi originati da vari fattori quali l’inquinamento, l’alimentazione, lo stress (che porta il corpo ad aumentarne la produzione) e un eccesso di metalli nell’organismo.

La detossicazione
Il nostro organismo è una macchina perfetta, ogni giorno combatte le aggressioni esterne e cerca di porvi rimedio, senza che noi ci rendiamo conto di ciò che avviene al suo interno. Si avviano processi di attacco alle cellule malate, attraverso il nostro sistema immunitario, e vengono eliminate le sostanze tossiche attraverso gli organi emuntori. Quando il nostro sistema è in difficoltà o debilitato, questa «pulizia» non avviene correttamente, creando una progressiva intossicazione generale o limitata a un apparato.
Supportare ciclicamente il corpo con terapie disintossicanti e antiossidanti è una delle forme preventive più adeguate, che vanno strutturate e mirate, in base a cosa vogliamo «ripulire».
Nel caso di intossicazioni da metalli pesanti, invece, si procede con una terapia detta «chelante». I chelanti sono molecole che hanno struttura chimica simile alle chele di un granchio: afferrano e si legano ai metalli velenosi per portarli fuori dall’organismo, facilitandone la naturale espulsione.
La chelazione può essere sia chimica sia naturale: la prima viene utilizzata in casi di intossicazioni gravi; la seconda è quella più utilizzata e indicata a tutte le persone che vogliono comunque dare un supporto integrativo al corpo, volto alla disintossicazione e al riequilibrio generale.
La terapia naturale si compone come un puzzle, nel creare un nuovo stile di vita. Bisogna prestare attenzione all’alimentazione, di cui parleremo ampiamente, alla riduzione dell’esposizione ai fattori inquinanti negli ambienti domestici, alla scelta dei prodotti da utilizzare per l’igiene, alle semplici regole di vita quotidiana. Spesso infatti non ci rendiamo conto che stiamo esponendo il corpo a un fattore di rischio. Inoltre sarebbe buona cosa informarsi sull’uso curativo delle spezie e sulle integrazioni di fitocomposti specifici per le varie tipologie di disintossicazione.
Il nostro sistema immunitario è costantemente attaccato da varie forme di intossicazione, ma con piccoli accorgimenti e con periodiche «manutenzioni» possiamo evitare l’insorgere di tante patologie.
Non è necessario arrivare a contrarre una malattia o accusare un malessere per prendersi cura del proprio corpo, non bisogna limitarsi a osservarne l’aspetto esteriore. Come la mattina, prima di affrontare la giornata, ci laviamo, così dovremmo imparare a pulire e sostenere l’organismo dal suo interno. Inevitabilmente la nostra salute e il nostro aspetto né trarranno beneficio” estratto da Disintossicarsi dai metalli pesanti^ di Carla Massidda

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