Siracusa – Fiom Cgi: “L’Arroganza delle aziende Petrolchimiche misura la nostra debolezza”

Eni, mostra un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo della responsabilità sociale, mentre dall’alto della sua autoreferenzialità continua ad ignorare le richieste sindacali di restituire valore e dignità al lavoro garantendo la continuità occupazionale e salvaguardando il bagaglio di competenze e professionalità maturate in questi anni dai lavoratori del Petrolchimico.

 

In questi giorni consumando uno strappo nelle relazioni industriali continua arrogantemente a non confrontarsi con il disagio di lavoratori che come quelli della BMG hanno perso o rischiano di perdere il lavoro.

 

Nel settore degli appalti il livello di precarietà e sfruttamento raggiunge livelli insopportabili e le tante vertenze che non hanno ancora trovato una degna soluzione (SET IMPIANTI, CIPIS, DEMETRA, BPIS, BMG) insieme a quelle, che le scelte delle aziende petrolchimiche rischiano di generare nei prossimi mesi, produrranno una pericolosa marginalizzazione sociale, che senza adeguate risposte rischia di minare pericolosamente la già precaria coesione sociale del nostro territorio.

 

Occorrerebbe superare le contraddizioni di un sistema industriale che con arroganza non intende riconoscere alcun ruolo ai soggetti sociali per costruire una visione condivisa ed inclusiva capace di programmare e governare nuovi processi produttivi per provare a tenere insieme lavoro, diritti e sviluppo sostenibile, ma irrimediabilmente il nostro territorio paga il prezzo, ormai insostenibile, dell’immobilismo della politica e dell’irresponsabilità dei grandi gruppi, Eni in testa, che rifiutano qualsiasi ipotesi di “responsabilità sociale”.

 

Si è prodotta ormai un evidente frattura tra industria è territorio, che può essere ricomposta solo attraverso un modello industriale che provi ad esercitare concretamente il ruolo di “strumento di stabilità sociale”, assumendo quali principi della vita di impresa la legalità, la sostenibilità sociale e il rispetto per l’ambiente e per il territorio.

 

Un atteggiamento più rispettoso e responsabile sarebbe stato auspicabile ma ancora una volta, per i lavoratori del Petrolchimico si preannuncia una stagione di difficoltà e soprattutto di lotta perché le aziende colpite da una manifesta “sindrome del marchese del grillo” continuano ad ignorare il disagio sociale di un territorio rispondendo arrogantemente «Mi dispiace, io so io e voi non siete un c…».

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By Redazione

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