Oggi dopo la commemorazione del 23 maggio va scomodato il maestro sufi e non solo Franco Battiato …” infamità e pudore” senza far prigionieri , ancora una volta , la musica valica gli steccati dell ipocrisia e ci ricorda i 3000 kg di tritolo sull autostrada , stile terrorismo ma con troppi aloni di mistero e di pagine non scritte
Ed in tribunale a Siracusa L ordine degli avvocati in collaborazione con l apec del compianto Ettore Randazzo provano a navigare dentro al giusto processo dedicandovi molte ore in compagnia di illustri personalità quali Bricchetti , Consiglio e altri che ci hanno provato
Ma a fare cosa? A parlare oggi di processo giusto , equo, in applicazione dell’art. 111 della Costituzione “Stiamo assistendo all adorazione delle apparenze” dice qualcuno che continua “ per fortuna sono pochi i colleghi magistrati che vivono sui media alimentando ciò che va definito come l ordigno micidiale del processo dell ‘ opinione pubblica” ..raccapricciante Così come altro grosso problema delegare alla corte europea dei diritti dell uomo ( CEDU) ciò che le sezioni dei tribunali non sanno o non vogliono più affrontare , subendo così la cosiddetta giustizia creativa. Non va dimenticato , infatti, che le fonti europee sono di grado maggiore rispetto a quelle nazionali e vanno applicate tout court
E quindi si assiste alla coesistenza di due processi : quello mediatico e quello che si richiama ai principi del giusto processo
Da un lato i processi importanti per efferatezza o per interesse a farli venir fuori , stanno su giornali e talk show ,dall altro quelli della povera gente che si prescrivono perché non meritano nulla , neanche un giusto processo !
A questi disastri si aggiunge l uso indiscriminato e disinvolto dell’ A.I. dentro al processo penale dove il mito dell’ efficientismo sacrifica il ruolo di custodi della giustizia : l ‘ obiettivo presto e tanto come unica chimera .
Ma la qualità ? La vediamo bene ogni giorno dentro molte aule giudiziarie .
Quali soluzioni al disastro della magistratura? O droghiamo il sistema aumentando le unità dei giudici oppure usiamo quello meno costoso che è proprio l intelligenza artificiale, tuona qualcuno
Tanto, presto e bene?
Ma cosa è il bene della giustizia ?La condanna del colpevole e l assoluzione dell ‘ innocente . Semplice no?
La A.I. come lavora ? Richiamando un brocardo latino che ne sintetizza i contorni si potrebbe dire “id quod plerumque accidit,” ciò che accade più spesso, ciò che accade di solito
Perfetto, manca una cosa
La A.I. non ha umanità , ci si può trovare a incontrare A.I. contro A.I. dentro al processo penale ma non potrà mai sostituire la sensibilità, l’impegno, l’umanità di un avvocato, per gestire il dolore delle persone e la loro ansia di giustizia. “ Andare dall avvocato è come andare al pronto soccorso”.
L’ intelligenza artificiale potrà solo agevolare l’ avvocato , perché l’elemento umano di un avvocato, la sua capacità di scavare nell’animo umano, quello che bada al fatto più che al diritto, vale più di ogni altra invenzione al mondo.
E allora l’ogni oltre ragionevole dubbio e la ragionevole condanna sono e saranno sempre la base della cultura della giurisdizione e dello stato di diritto .