La vicenda Versalis fa infuriare il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso che avrebbe lasciato il tavolo, contrariato per quanto stava emergendo. Dopo un’ora dall’inizio dell’incontro, presieduto da Urso con i sindacati di chimici, metalmeccanici, trasporti, e logistica, il ministro è uscito in tutta fretta. «Il ministro si è urtato quando gli abbiamo detto che abbiamo notizia delle aziende dell’indotto che cominciano a lasciare a casa i lavoratori, usare gli ammortizzatori, ha urlato che lui ha fatto il giro di tutte le Confindustrie e gli hanno detto che era tutto a posto e ci ha chiesto di portare delle evidenze», ha detto la segretaria della Fiom, Barbara Tibaldi .«Il ministro ha detto che non aveva tempo da perdere per 8mila lavoratori dell’indotto metalmeccanico», anche se, precisano poi dal ministero, e aggiunge la stessa Tibaldi, «il ministro si è reso disponibile per un proseguo del confronto».
«Stiamo rispettando gli impegni presi e l’incontro di oggi con l’indotto lo testimonia ancora una volta. Siamo impegnati affinché la riconversione green degli impianti di Versalis diventi un modello di sostenibilità industriale per tutto il settore della chimica, nel pieno rispetto del principio – da noi concretamente attuato – di ‘clima e lavorò. Come governo, monitoreremo e garantiremo il rispetto degli impegni assunti dall’azienda nel piano industriale e nel protocollo d’intesa sottoscritto al Mimit». Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in una nota. L’obiettivo della convocazione, era «approfondire le aspettative e le istanze delle parti sociali, al fine di garantire la continuità produttiva e occupazionale dell’indotto nell’ambito del piano di riconversione industriale di Versalis”, si legge in una nota del Mimit. Il confronto segue le precedenti riunioni che si sono tenute sempre al ministero e che hanno portato alla sottoscrizione del Protocollo per la riconversione industriale di Versalis verso la tecnologia e la transizione green, firmato dall’azienda, dal Mimit, dalle Regioni Lombardia e Siciliana e dalle organizzazioni sindacali – a esclusione della Cgil.
“Ad oggi criticità che abbiano necessità di interventi massivi non ne abbiamo e quindi dal nostro punto di vista non ci sono le condizioni per doverci mobilitare”. Così Giorgio Graziani, segretario confederale Cisl, presente al tavolo su Versalis convocato al Mimit, esprimendo una posizione distante da quella della Cgil. “Noi crediamo che questo tavolo sia giusto, che tenga conto del fatto che c’è un protocollo che noi abbiamo sottoscritto e che non tutte le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto”, ha proseguito Graziani, riferendosi appunto a Corso d’Italia, che non ha firmato l’intesa.