Alosi: “Il futuro industriale non si cancella con una fuga del ministro”

“Quello che si è consumato venerdì al MIMIT, dove eravamo presenti, non è solo uno sgarbo istituzionale: è l’emblema di un governo che volta le spalle ai territori industriali del Mezzogiorno e a migliaia di lavoratori lasciati senza prospettive”. Questo l’intervento del segretario della Cgil siracusana, Roberto Alosi, a commento di “un episodio gravissimo: l’abbandono del tavolo ministeriale da parte del ministro Adolfo Urso, convocato per affrontare l’emergenza occupazionale provocata dalla chiusura della chimica di base di Eni Versalis”.

“Una crisi nazionale che per Siracusa ha il sapore del disastro annunciato. Il polo industriale di Siracusa, colpito al cuore dalla decisione di Eni di dismettere attività strategiche, subisce oggi anche l’umiliazione dell’assenza di risposte. A essere ignorati sono i lavoratori diretti, quelli dell’indotto, le loro famiglie, ma anche un intero territorio che da mesi chiede, invano, chiarezza sui piani di riconversione e di rilancio”.

“Chi doveva garantire presenza, risposte e responsabilità – prosegue Roberto Alosi, segretario generale di Cgil di Siracusa – si è dileguato. Eni, che ha incassato credibilità pubblica promettendo tutela dell’indotto, era assente. Il ministro Urso, che avrebbe dovuto guidare una transizione industriale seria, sceglie di sottrarsi al confronto alzando la voce per mascherare il vuoto di contenuti. Si fugge quando non si ha nulla da dire, non quando si hanno soluzioni da proporre. Siracusa non ha bisogno di slogan, ma di un progetto. Un piano di reindustrializzazione che tenga dentro il lavoro, l’ambiente e la giustizia sociale. Che non svenda il patrimonio produttivo nazionale alla logica della rendita finanziaria. Che metta al centro la persona e la dignità del lavoro. Noi non fuggiamo”.

“La CGIL di Siracusa, con le categorie, le RSU, le assemblee nei luoghi di lavoro e nelle piazze, continuerà a esercitare fino in fondo la sua responsabilità sindacale. Nelle prossime ore valuteremo nuove iniziative di mobilitazione per impedire che l’emergenza sociale si trasformi in desertificazione industriale. Non si cancella con un grido, del Ministro, il diritto al lavoro. Non ci pieghiamo all’arroganza istituzionale, né al silenzio complice di chi dovrebbe governare. Continueremo a batterci per una riconversione vera – conclude Alosi – fondata sul rispetto dei territori e sul protagonismo dei lavoratori. Il futuro di Siracusa non si abbandona. Lo si costruisce. E noi saremo lì a difenderlo, centimetro dopo centimetro”.

Comments

comments

By F N

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Related Posts