Avola, sparatoria al parco Robinson: condannati i tre responsabili a quattro anni e 8 mesi di reclusione

Si è concluso con una sentenza di condanna a quattro anni e 8 mesi di reclusione per tre giovani avolesi che nel marzo dello scorso anno furono tratti in arresto per duplice tentato omicidio aggravato dai futili motivi oltre che del porto e della ricettazione di una arma. La sentenza è stata emessa dal Gup del tribunale aretuseo, Salvatore Palmeri a conclusione del processo, celebrato con il giudizio abbreviato. Il giudice non ha confermato la iniziale contestazione mossa nei confronti dei tre giovani imputati e, dopo una camera di consiglio durata più di cinque ore, ha emesso la sentenza di condanna, ma riqualificando i fatti in minaccia aggravata dall’uso dell’arma nei confronti di un imputato, e di lesioni aggravate dall’uso dell’arma nei confronti dell’altra persona offesa.

La riqualificazione era stata avanzata non solo dal collegio difensivo composto dagli avvocati Anna Maria Campisi, Natale Vaccarisi e Licinio La Terra Albanelli, ma anche dal rappresentante della pubblica accusa che, vagliate le immagini trtatte dalle telecamere di video sorveglianza, estrapolate da abitazioni private presenti nel luogo del fatto, ha ritenuto di riqualificare i fatti in reati diversi da quello inizialmente contestato. A eseguire le indagini sono stati i carabinieri della Compagnia di Noto e della stazione di Avola, culminate con l’arresto dei tre imputati coinvolti nei fatti avvenuti ad Avola la notte fra il 12 e il 13 marzo.  Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quella notte un gruppetto di giovani avolesi, a seguito di un diverbio, per futili motivi, all’interno di una discoteca di Avola, con i tre arrestati, si sono dati appuntamento al parco Robinson per continuare la discussione. Giunti sul posto, uno dei tre imputati, sceso dalla sua autovettura, ha puntato una pistola verso l’abitacolo di un’auto sulla quale si trovava una delle vittime che si è data alla fuga a piedi verso la spiaggia riuscendo a evitare i colpi sparati alle sue spalle.  

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By Redazione

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