G7 – Svolta della Cina, presto un’iniziativa di pace per l’Ucraina

“Sulla questione della Ucraina noi saremo dalla parte del dialogo e della pace”, ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

“Tutti i Paesi devono attenersi al principio della sovranità e della integrità territoriale.

E non deve esserci in questo una doppia morale”, ha aggiunto citando anche il caso di Taiwan e dicendosi contrario ai separatismi. “La Cina vuole rendere il mondo un posto più sicuro”. “Vogliamo lasciarsi indietro la mentalità della guerra fredda”, ha detto ancora affermando che in questo momento storico si è tornati indietro a questo. “Non ci devono essere guerre nucleari e non sarebbero vinte”, ha detto ancora Wang Yi. “Va evitata una catastrofe nucleare. Perciò ci dobbiamo impegnare insieme contro uso di armi chimiche e bilogiche”. “Presenteremo qualcosa. E cioè la posizione cinese sul superamento della crisi dell’Ucraina”, ha spiegato Wang Yi affermando che Pechino si spenderà per la pace in Ucraina. “La pace deve avere una chance”, ha continuato.

I membri del G7 ribadiscono “la loro determinazione a continuare a sostenere l’Ucraina nell’esercizio del suo diritto di difendersi dall’invasione della Russia, anche fornendo assistenza militare e di difesa”. Lo si legge nel documento finale della riunione dei ministri alla Conferenza di Monaco, la prima sotto presidenza giapponese alla quale ha partecipato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Il G7, si afferma inoltre, evidenzia “gli sforzi concertati dei partner del G7+ nel fornire assistenza energetica per mitigare gli effetti dei brutali attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture critiche”. “La retorica nucleare irresponsabile della Russia è inaccettabile e qualsiasi uso di armi chimiche, biologiche o nucleari o di materiali correlati avrebbe gravi conseguenze”, sostiene il G7 nella dichiarazione dopo la riunione dei ministri a Monaco, che “hanno condannano il sequestro e la militarizzazione da parte della Russia della centrale nucleare di Zaporizhzhya e hanno chiesto il ritiro immediato delle forze e del personale russi”, ribadendo “il loro pieno sostegno agli sforzi dell’Aiea volti ad affrontare le preoccupazioni in materia di sicurezza nucleare in Ucraina”.

“Non ci deve essere impunità per i crimini di guerra e le altre atrocità, compresi gli attacchi alle popolazioni civili e alle infrastrutture” e le “deportazioni forzate di civili ucraini in Russia”, affermano i ministri del G7 nel documento. Ribadiscono “l’impegno a chiederne conto a tutti i responsabili, compresi il presidente Putin e la leadership russa, in conformità con il diritto internazionale” e a “mantenere e intensificare le sanzioni contro la Russia per limitare il suo sforzo bellico”.

“Abbiamo inizato qui una importante settimana – così Dmytro Kuleba a Monaco, in conferenza stampa -. Noi stiamo combattendo sul terreno ma vogliamo anche la pace. Non una pace a tutti i costi però. Non ai costi degli ucraini. Non più Minsk. Non più linee di contatto. Abbiamo visto che queste cose non fermano la Russia”. “L’Ucrina riceverà gli aerei. È una questione di tempo. Capiamo che serva tempo. E sono sicuro che la Gran Bretagna avrà un ruolo in questo”, ha aggiunto Kuleba sottolineando che la cosa importante è iniziare gli addestramenti il prima possibile.

“Quello che dobbiamo fare è chiarire che noi non accetteremo mai una guerra imperialista e che non accetteremo che il presidente Putin calpesti il diritto internazionale con i piedi. E che la carta internazionale dei diritti deve essere rispettata”. Lo ha detto la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen a Monaco. “Non è accettabile che i panzer vengano inviati per conquistare un Paese”

“Dobbiamo fare pressione per fare in modo che le mire imperialistiche della Russia falliscano e che l’Ucraina vinca”, ha detto von der Leyen. “E dobbiamo fare in modo che l’Ucraina possa avere munizioni standard”. “Non può essere che si debbano aspettare mesi e anni per inviare obici”. “Possiamo raggruppare l’industria militare europea e cercare di capire cosa serve”. “Dobbiamo fare la stessa cosa che abbiamo fatto nella pandemia. Quando abbiamo chiesto all’industria farmaceutica di cosa avesse bisogno”, ha concluso. 

Gli alleati devono “raddoppiare” il sostegno militare all’Ucraina, ha spiegato poi la presidente dalla Commissione europea Ue. “Dobbiamo raddoppiare e dobbiamo continuare il sostegno davvero massiccio che è necessario (così) che questi piani imperialistici di Putin falliscano completamente”, ha affermato von der Leyen.

“Alcuni sono preoccupati che il nostro impegno in Ucraina possa portare a una escalation. Non c’è nessuna opzione priva di rischi – ha detto il capo della Nato Jens Stoltenberg a Monaco -. Ma il più grande rischio è che Putin vinca. Questo renderebbe il mondo più vulnerabile”. “Dobbiamo mantenere e aumentare il sostegno all’Ucraina. Putin non sta pianificando la pace, ma nuove offensive. E non ci sono segnali che lui abbia cambiato le sue ambizioni. Cerca contatti con altri regimi autoritari come Iran e Corea del Norea. Dobbiamo fornire all’Ucraina quello che le serve per vincere”. 

A Monaco anche Kamala Harris: “Un anno dopo sappiamo che Kiev resiste ancora. La Russia è indebolita. L’alleanza atlantica è più forte che mai”, ha detto la vicepresidente americana.

Sunak: ‘Risposta all’aggressione è stata insufficiente’
“La risposta della comunità internazionale all’aggressione russa contro l’Ucraina non è stata abbastanza forte”, secondo il premier britannico Rishi Sunak. Per questo “serve un nuovo trattato da siglare a Vilnius in occasione del prossimo vertice Nato, per proteggere l’Ucraina anche da future aggressioni”.

Tajani vede Kuleba, posizione Italia per Kiev mai cambiata
“Ho incontrato a Monaco, a margine della riunione G7, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. La posizione del governo italiano a difesa dell’Ucraina e in favore di una pace giusta non è mai cambiata”, scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su Twitter, postando le foto del faccia a faccia con il collega ucraino.

Marin: ‘Per noi entrare nella Nato è un atto di pace’
“Per noi è un atto di pace entrare nella Nato”, ha detto la premier finlandese Sanna Marin, intervenendo alla conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Non abbiamo cambiato idea. Noi vogliamo entrare nella Nato insieme alla Svezia”, ha aggiunto. “La Finlandia ha sempre investito molto in difesa, perché confiniamo con la Russia”. “Investiamo il 2% del Pil e vogliamo aumentare la quota per essere preparati”, ha aggiunto, sottolineando che il suo Paese ha “vicini aggressivi”. “Svezia e Finlandia sono pronti per la ratifica, io spingo perché adesso questa si chiuda – ha detto Stoltenberg ribadendo la necessità di vincere le resistenze di Turchia e Ungheria -. I due Paesi devono entrare il prima possibile nell’Alleanza. Il più velocemente possibile. E io lavoro perchè entro Vilnius (dove si terrà la prossima riunione dei capi di Stato e di governo della Nato l’11 e 12 luglio, ndr) siano membri della Nato”. 

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