Un flash mob a Chiavari per chiedere la liberazione di Patrick Zaki

Dall’8 Febbraio del 2020 Patrick Zaki si trova in carcerazione preventiva fino a data da destinarsi, pertanto è stato organizzato un falsh mob a Chiavari con l’intento di riconoscerne la cittadinanza italiana.

Il giovane è un attivista e ricercatore egiziano divenuto prigioniero di coscienza per aver svolto il suo lavoro in favore dei diritti umani e per aver espresso le proprie opinioni politiche sui social media.

Frequentava un master a Bologna e ad oggi si trova in cella per il secondo anno.

E’ stato bloccato all’aeroporto del Cairo al suo ritorno dall’Italia e dopo una sparizione si pensa forzata, è ricomparso il giorno dopo per essere arrestato a Mansura.

Il mandato di cattura conteneva le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale, sovversione, incitamento a manifestazioni illegali e diffusione di notizie non veritiere in favore di una propaganda terroristica.

Dopo le prima due udienze è stato purtroppo un susseguirsi di rinvii e proroghe della carcerazione preventiva.

Da tutto il mondo arrivano richieste per la scarcerazione del giovane studente che ha ricevuto l’11 gennaio 2021 la cittadinanza onoraria dalla città di Bologna e sembra siano state raccolte ben 269mila firme per concedergli la cittadinanza italiana.

Proprio oggi compirà 30 anni e per il secondo anno sarà in carcere.

L’associazione “Verità e giustizia” ha organizzato un flash mob intitolato “#WaitingfotPatrickZaki” che avrà luogo a Chiavari oggi in Piazza Mazzini alle h 18.

Hanno aderito a questa iniziativa altre realtà del territorio come Agorà Lavagna, Anpi Chiavari, Anpi Lavagna, Il Bandolo, Cgil, Tigullio Golfo Paradiso, Futura Lavagna, l’Italia che resiste Tigullio, Presidio Nicholas Green Tigullio libera Genova, 6000 sardine del Tigullio, Golfo Paradiso, SNOO Tigullio e Zucchero Amaro.

“Ogni gesto è importante e saremo idealmente vicini a Patrick Zaki, organizzando questo flash mob in suo onore” dichiara Andrea Lavarello, presidente dell’associazione Verità e giustizia.

La città di Bologna ha anche appoggiato il progetto “Patrick patrimonio dell’umanità” portato avanti dalle Sardine, da Amnesty International, dal comune e dall’università della città assieme al gruppo “Station to station” al fine di richiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana del giovane prigioniero.

Verrà proiettata inoltre la gigantografia di Patrick sotto i portici, da Porta Saragozza fino all’arco del Meloncello insieme a quella di altri 50 detenuti politici.

Marika Cappuccio

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