Vinciullo – Moncada – “Biciplan”: un progetto surreale, irrealizzabile e scriteriato per la città di Siracusa!

Siracusa, 22 maggio 2021: La Lega Sicilia ha partecipato ieri ad un incontro on line per la stesura del “Biciplan”, il piano per le piste ciclabili, che dovrebbe andare ad integrarsi con il piano urbano della mobilità sostenibile, a sua volta in fase di revisione, così come indicato nell’invito.

In ordine ai contenuti dell’incontro, la Lega Sicilia non può non esprimere alcune perplessità sulla concreta realizzazione del “Biciplan”. Lo dichiarano Vincenzo Vinciullo, Responsabile Provinciale Lega Sicilia e Sebastiano Moncada, Responsabile Dipartimento Autonomia Regionale della Lega Sicilia.

Si premette, a scanso di equivoci, che siamo favorevoli ad avere a Siracusa una mobilità maggiormente sostenibile, ma ciò non può e non deve passare esclusivamente o principalmente dalla creazione di nuove piste ciclabili, che taglino da nord a sud e da est ad ovest l’intera città, senza tenere in considerazione alcuna le peculiarità delle nostre arterie stradali.

Siracusa non è Amsterdam, non è Copenaghen, non è Parigi, non è Milano!

Si aggiunga che a Siracusa manca, poiché in alcuni casi soppresso dall’attuale amministrazione comunale (vedasi il caso bus – navetta), un adeguato servizio di trasporto pubblico, il quale è prioritario a qualsiasi progetto riguardante la ciclabilità. Così come risulta fondamentale e imprescindibile il rifacimento del manto stradale in quanto è sotto gli occhi di tutti che le strade sono ridotte a vere e proprie trazzere, con buche grandi come crateri ed avvallamenti vari, che non consentono una mobilità in sicurezza da parte dei siracusani.

Non può tacersi, hanno proseguito Vinciullo e Moncada, anche come in alcuni tratti della città manchino i marciapiedi ed i relativi scivoli, i quali consentirebbero ai pedoni ed in particolar modo ai diversamente abili, che non sono tenuti evidentemente in considerazione dalla nostra attuale amministrazione comunale, di potersi muovere con maggiore facilità, abbattendo le numerose barriere architettoniche che si pongono davanti a loro.

Dall’esposizione del progetto da parte dei tecnici, è emerso che le ciclabili non possono essere dislocate dove vi siano strade strette, in prossimità di rotonde, dove vi siano incroci con presenza contestuale di semafori … Quindi, ci si domanda, a Siracusa dove potrebbero essere realizzate?

Inoltre, una maggiore ciclabilità, a detta dei tecnici incaricati dell’amministrazione, comporterebbe una riduzione dei parcheggi esistenti in città (bisognerebbe, invece, crearne dei nuovi non a pagamento!).

Questo progetto sembra puntare solo ed esclusivamente a rendere la città “amica” delle piste ciclabili, dimenticando anche di verificare, come già accaduto in alcuni tratti della città (Viale Tica, Viale Teracati e via Malta sono tre esempi lampanti) con la creazione delle c.d. corsie ciclabili, i dovuti spazi di percorrenza dei mezzi di soccorso, delle corsie preferenziali per i bus.

Altro punto poco chiaro: quanto verrebbe a costare il progetto, in termini di realizzazione, manutenzione ordinaria e straordinaria? Ad oggi, non è dato sapere il costo, avvolto in un alone di mistero.

Giusto rendere la mobilità della città di Siracusa sostenibile, ma, hanno concluso Vinciullo e Moncada, non in questo modo rendendola amica solo delle piste ciclabili e nemica dei cittadini che la vivono quotidianamente.

Bisogna assolutamente pensare la mobilità della nostra amata Siracusa ponendo al centro il cittadino siracusano e non le piste ciclabili, una proposta surreale, quindi irrealizzabile, al solito parole, ma non fatti concreti.

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By Redazione

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