Daniela Ternullo: dobbiamo potenziare le strutture regionali che gestiscono i fondi Europei


“Incontro assolutamente positivo.
Adesso serve discontinuità netta rispetto al passato”.
“La gestione dei fondi comunitari in Sicilia è un problema rimasto sostanzialmente irrisolto. Lungaggini e incapacità sistemica, documentate a più riprese dalla Corte dei Conti, che ha definito “allarmante” il ritardo nella gestione dei fondi destinati al quarto ciclo di programmazione, rappresentano criticità che condannano la Sicilia e i siciliani alla perdita di cospicue risorse finanziarie e al sottosviluppo, incidendo sul gap con il resto del paese per una regione che, in Italia, si attesta al penultimo posto per Pil pro capite. Incontri come quello di oggi, con una chiara visione prospettica alla ricerca di una strategia di discontinuità rispetto al passato, sono passaggi fondamentali per la costruzione di un nuovo approccio nel rapporto tra la Sicilia e l’Europa. Una direzione indispensabile per tracciare nuovi scenari volti allo sviluppo concreto dell’apparato produttivo di una delle regioni più arretrate dell’Unione”.

Così Daniela Ternullo, deputato regionale del Gruppo Parlamentare Ora Sicilia e componente della Commissione Esame delle Attività dell’Unione Europe, a margine dell’incontro in programma questa mattina presso la Sala “Pio La Torre”, all’Ars, nel corso del quale si è svolta un’ampia audizione incentrata sugli effetti dei programmi operativi comunitari sul territorio e sulle criticità nell’attuazione delle proposte per il prossimo ciclo di programmazione (2021/2027).

“Obiettivo fondamentale – prosegue Daniela Ternullo – rimane il potenziamento delle strutture regionali preposte alla gestione dei fondi europei, che rappresentano un segmento cruciale in un periodo di forte contrazione della spesa pubblica. Ritengo inoltre indispensabile il dialogo con il territorio. A tal proposito, accolgo con favore la richiesta di coinvolgimento della Conferenza Episcopale Siciliana nel campo dei finanziamenti europei e la presenza della stessa nei tavoli tecnici propedeutici alla definizione delle linee strategiche del prossimo ciclo di programmazione. La Cesi rimane un perno centrale del tessuto sociale della nostra isola, soprattutto per il ruolo esercitato nell’ambito del mondo giovanile. Sono assolutamente convinta che possa dare un contributo fondamentale al nuovo corso che il governo Musumeci intende avviare in riferimento ai fondi strutturali”.

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