Giansiracusa: “Caravaggio condannato dalla politica”

Più passano i giorni e meglio si delineano le pretese della politica regionale, costituite da interferenze leghiste e pegni da pagare. Tra gli obblighi della devozione al novello sistema politico, aspramente condannato dai siciliani, c’è anche quello di prestare il dipinto del Caravaggio. Quel che emerge dalle elucubrazioni, appositamente pasticciate, di personaggi che nella vicenda rappresentano solo se stessi (non avendo deleghe istituzionali mirate alla soluzione del problema) è solo l’ombra scura e inquietante di un impegno politico teso a dissanguare la Sicilia e favorire la rinascita culturale ed economica di altre realtà nazionali.

E’ il gioco perverso di sempre che la piazza, lungi dal digerire le biade messe nella mangiatoia, capovolgerà. Caravaggio non sarà condannato per la terza volta. La politica venga tutta allo scoperto, i siciliani vogliono conoscere, capire, giudicare. A quelli che ancora insistono con il prestito do un consiglio saggio: evitate di aggiungere nuvole, fumo e confusione. A Siracusa si deve parlare solo di restauro in situ e di teca (a proposito: costa solo 43 mila euro; ho i miei preventivi). Tutto il resto, prestiti, visite, “lezioni”… ai siciliani non interessa. Caravaggio non sarà condannato.

prof. Paolo Giansiracusa

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