La Cassazione ha confermato le condanne a carico di nove imputati coinvolti nell’operazione antidroga denominata “Tonnara”. La pena più pesante è stata inflitta dalla corte d’appello a carico di Danilo Briante che deve scontare 23 anni di reclusione (uno in meno inflitto in appello) poiché ritenuto promotore del traffico di stupefacenti avvenuto nella zona alta della città. 16 anni e 5 mesi di reclusione a carico di Antonio Rizza; 12 anni e un mese per Ivan Rossitto 10 anni e 3 mesi di reclusione applicati a e Vincenzo Buccheri e Dario Caldarella; 5 anni e mezzo in continuazione con una precedente condanna a Marco Maieli e 4 anni per Pasquale Graziano Urso.
Le altre condanne riguardano Gaetano Maieli alla pena di12 anni e Raffaele Ballocco 13 anni e 4 mesi. La corte d’appello di Catania aveva assolto, invece, Giuseppina Riani per non avere commesso il fatto.
L’operazione Tonnara è scattata all’alba del 27 febbraio 2018, portata a termine dai carabinieri del comando provinciale aretuseo. Gli investigatori hanno setacciato in lungo e in largo l’area compresa tra la via Aldo Carratore e viale Santa Panagia, meglio conosciuta come piazza di spaccio della Tonnara.
Per gli inquirenti, a promuovere le attività di spaccio erano Danilo Briante e Antonio Rizza, che impartivano ordini sulla predisposizione delle numerose dosi giornaliere di stupefacente, per lo più cocaina, che poi erano distribuite agli spacciatori, la cui rete consentiva di programmare turni di lavoro, per garantire le cessioni di stupefacente durante l’arco dell’intera giornata. Per evitare di finire nelle maglie delle forze dell’ordine, si avvalevano di vedette.