Trecastagni , International Music Festival: 2 agosto recital pianistico del virtuoso ucraino Vitaly Pisarenko

Ritorna al Trecastagni International Music Festival uno dei più importanti pianisti europei, conosciuto in tutto il mondo per le sue incommensurabili qualità: Vitaly Pisarenko. Primo premio all’VIII concorso pianistico Internazionale “Franz Liszt” di Utrecht, terzo al Leeds International Piano Competition 2015, Pisarenko che è stato premiato anche dalla critica musicale argentina come “Rivelazione 2018”, ha ormai conquistato un posto d’onore fra i protagonisti della rassegna che da vent’anni si svolge nella cittadina alle pendici dell’Etna.

Martedì 2 agosto alle ore 20.30 nel panoramico cortile della Chiesa Madre di San Nicola (via Arciprete Domenico Torrisi, n°1), il virtuoso ucraino sarà nuovamente ospite con un programma incentrato sui due mostri sacri del pianismo Romantico: Fran Schubert e Franz Liszt. «L’ho immaginato – spiega – come una storia che collega il mondo di questi due compositori attraverso alcune delle loro opere più caratteristiche. Partendo dalla sonata per pianoforte più drammatica di Schubert, passerò alle trascrizioni che Liszt fece di alcuni dei brani più noti del maestro tedesco per poi arrivare al mondo romantico del compositore ungherese, con alcuni dei suoi brani più poetici e tragici».

L’idea di aprire il recital con la Sonata in do minore di Schubert, solleticava da tempo l’interesse di Pisarenko che ha riservato quest’esclusiva al TIMF 2022. «L’opera restituisce un’immagine molto potente – sottolinea – per via delle linee che la aprono al sinfonismo, inoltre la tonalità in minore richiama alla mente, soprattutto nei primi movimenti, la drammaticità di Mozart e Beethoven». Scritta nel 1828, poco prima che il compositore tedesco morisse, l’opera rappresenta insieme ad altre due sonate, quella in la maggiore e l’altra in si bemolle maggiore, le sue opere più mature e di pregio per pianoforte solo.

«Seguiranno poi – evidenzia ancora – le trascrizioni di alcuni lieder di Schubert: Der Wanderer (Il viandante), Aufenthalt (Fermata, in un luogo per riposare), Auf dem Wasser zu singen (Cantare sull’acqua) e la serenata Ständchen. Sarà poi la volta del tragico Gretchen am Spinnrade (Margherita all’arcolaio), scritto nell’ottobre del 1817, data di nascita del Lied tedesco. L’immagine è forte, Faust è lontano e Margherita filando ripercorre i loro giorni felici insieme. I brani di Schubert s’intrecceranno poi con alcune composizioni di Liszt come un Faribolo pasteur “Capriccio pastorale”, dal titolo di una canzone di Jacques Jasmin che il musicista ungherese incontrò nel 1844 durante una tournée ad Agen, improvvisando sulla sua romanza. Un brano poco conosciuto ma di immensa bellezza, seguito dall’ultimo dei suoi dodici studi trascendentali Chasse-neige (Scaccia-neve) e dal Valse oubliée n.1 (Valzer dimenticato). Il tema della Morte è presente in tutto il programma e culmina nella Totentanz, parafrasi del celebre Dies Irae». La macabra danza per pianoforte e orchestra di Liszt, ebbe un tempo di gestazione molto lungo dal 1834 al 1859. Fra le opere meno eseguite del passato, anche per via delle difficoltà tecniche, è stata riportata all’attenzione del grande pubblico da Arturo Benedetti Michelangeli che probabilmente ne comprese la grandezza al di là delle numerose accuse mosse alla musica di Liszt. Un’occasione per celebrare il genio romantico con uno dei più importanti pianisti della sua generazione.

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