4 società interessati alla gara per la gestione del depuratore gestito dall’Ias di Priolo

Così com’è successo per gestione dell’acqua pubblica passata ai privati a forza di colpi di mano da parte della politica, anche per la depurazione in Sicilia si procede decisi a macchia di leopardo verso la privatizzazione, secondo la convenienza della “giornata”, come per la Borsa. Sarebbero almeno 4 le società interessate alla gara d’appalto per la gestione del depuratore di Priolo Gargallo gestito dall’Ias che hanno presentato richiesta di sopralluogo degli impianti all’Irsap. Dagli ambienti politici regionali, su questa gara ci sarebbe un silenzio strategico, nonostante l’emendamento alla Finanziaria presentato dal deputato regionale del Pd, Giovanni Cafeo, sulla possibilità di trasferite la gestione dei depuratori siciliani all’Ato Idrico di riferimento territoriale e nel caso, come per la provincia di Siracusa, al comune di Priolo Gargallo, dove è ubicato il depuratore consortile che riveste un’importanza strategica per il polo industriale. Invece, secondo fonti della Regione si procede speditamente all’espletamento della gara voluta fortemente dai vertici dell’Irsap, anche se gli impianti sono sotto sequestro della magistratura e richiedono ingenti investimenti che sfiorano i 15 milioni di euro, come ha dichiarato l’attuale presidente dell’Ias, Mariagrazia Brandara. Un’inversione di tendenza malamente criticata e che ha registrato nel passato l’interesse di una sorta di cartello d’imprese sugli appalti della gestione dell’acqua e della depurazione nell’Isola. Sindacati dei lavoratori e certi ambienti politici sia di maggioranza sia di opposizione parlano chiaramente di una scelta scellerata; una strada sbagliata che porterà alla privatizzazione di un settore importante come la gestione delle reti idriche e la depurazione delle acque reflue, con il rischio dell’effetto speculativo a danno dell’Ambiente e dai costi esorbitanti per i cittadini.

La pubblicazione del bando di gara, da parte dell’Irsap sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 7 Parte II e III, 15.02.2019, prevede l’affidamento della “Concessione pluriennale di 9anni della gestione degli impianti di depurazione di Contrada Vecchie Saline territorio di Priolo Gargallo a servizio dei reflui provenienti dagli agglomerati industriali di Siracusa e gli agglomerati urbani di Melilli, Priolo e Siracusa”, zona nord, per l’importo di 120 milioni di euro. Termine del bando per la presentazione delle offerte il 3 aprile 2019, nonché la documentazione necessaria per partecipare alla gara che prenderà il via con l’apertura delle buste il 10 aprile 2019.

E tutto questo mentre in Sicilia solo il 17,5% dei circa 438 depuratori sono a norma, mentre gli altri sono privi di autorizzazione, scaduta o hanno ricevuto un diniego allo scarico (dati tratti dal “Report Controlli 2017” dell’ARPA Sicilia).
“Ma forse non sarà – dicono i tecnici e i sindacati dei lavoratori del depuratore di Priolo – l’ultima proroga per l’utilizzo dell’impianto di depurazione di Priolo gestito da Ias fino al 30 giugno”. A condizionare la partecipazione di società di tutta Europa, potrebbe essere il profilo degli investimenti necessari all’ammodernamento e alla sistemazione dell’impianto, come richiesto dalla magistratura siracusana, e che da una fugace stima occorrono risorse per circa venti milioni di euro per apportare l’ammodernamento e la messa a norma del depuratore a carico della proprietaria degli impianti, la Regione Siciliana. Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni è sul piede di guerra sulla vicenda Ias e dintorni. Stride poi l’assenza nel bando di gara di vincoli in difesa dei livelli occupazionali del personale dell’Ias. Maestranze e sindacati hanno annunciato battaglia in tal senso.

 

Quel groviglio di rapporti tra passato, presente e futuro tra L’Irsap, il Consorzi Asi, l’Ias e le indagini in corso.

 

Insistono sulle tematiche dell’Ias i rapporti strani con l’irsap e il Consorzio Asi di Siracusa, proprietario degli impianti del depuratore; un groviglio tra passato, presente e futuro e le tante verità sia dal punto di vista amministrativo, sia penali; una montagna di documenti che ha formato diversi fascicoli ritenuti dagli ambienti politici “scottanti” e sulle quali ci sarebbe già l’attenzione di almeno due Procure siciliane collegate con altre inchieste.

Nei fatti pratici, l’unico socio pubblico di maggioranza della Ias è il Consorzio Asi, Area di Sviluppo Industriale di Siracusa, ente pubblico che è stato soppresso e posto in liquidazione con la legge regionale 12 gennaio 2012, n. 8, che ha istituito l’Irsap, Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive, ma separando nettamente i conti patrimoniali dell’Irsap, rispetto ai Consorzi Asi della Sicilia soppressi, in “finanza derivata”.

La legge 8/2012 prevedeva il trasferimento delle infrastrutture, chiamate nella legge beni strumentali, dai Consorzi Asi all’Irsap ma tale trasferimento non è mai stato compiuto dal Dipartimento regionale delle attività produttive, d’intesa con la Ragioneria generale della Regione, come previsto dal comma 6 dell’articolo 19 della stessa legge.

La legge 8/2012 prevede che con le somme dei bilanci e con le proprietà dei beni non patrimoniali di ciascun Consorzio Asi siano pagati le passività dei singoli Consorzi Asi, ciascuno separato dagli altri e separato dall’Irsap.

Il comma 8 dell’articolo 19 della legge 8/2012 prevedeva che le attività e le passività dei Consorzi, transitavano in apposite gestioni a contabilità separata presso l’Irsap, e tali gestioni erano amministrate dai vertici dell’Ente regionale, il cui rappresentante legale fungeva anche da rappresentante legale dei Consorzi Asi in liquidazione – gestione a contabilità separata Irsap.

La stessa legge 8/2012 non prevede il trasferimento delle quote possedute di società terze da parte dei Consorzi Asi all’Irsap e pertanto le quote societarie costituiscono immobilizzazione di capitale, che invece andrebbe trasformato in moneta e destinato al ripianamento delle passività. E siccome il rappresentante legale dei Consorzi Asi in liquidazione era il presidente dell’Irsap, lo stesso esprimeva voti nelle società partecipate dai Consorzi stessi.

Successivamente, la legge regionale 17 maggio 2016, n. 8 ha modificato la legge regionale 8/2012 ed ha previsto che l’Irsap subentrasse nei compiti e nelle funzioni dei Consorzi ASI, e in conseguenza di ciò, l’Irsap, ha gestito le infrastrutture che continuavano a restare di proprietà dei Consorzi Asi; inoltre ciascun Consorzio Asi veniva amministrato da un Commissario liquidatore, che ne assumeva anche la rappresentanza legale.

Dal 25 maggio 2016, data di pubblicazione in gazzetta ufficiale della legge 8/2016, l’impianto di depurazione di Priolo gestito dall’Ias, continuava a restare di proprietà del Consorzio Asi di Siracusa in liquidazione, e non era previsto il trasferimento all’Irsap, ma negli organi societari e non poteva più votare il presidente Irsap nella qualità di rappresentante legale del Consorzio Asi di Siracusa in liquidazione, ma poteva votare il Commissario liquidatore del Consorzio Asi di Siracusa, in liquidazione.

Con il decreto n. 2512 dell’8 settembre 2016 l’Assessore regionale per le attività produttive nomina dei Commissari liquidatori, limitando i poteri conferiti dalla legge 8/2016 agli stessi in quanto all’articolo 5 comma 4 conferisce al Commissario Straordinario o al Presidente Irsap i poteri di rappresentanza presso società partecipate dei Consorzi, pur se tale statuizione dovrebbe essere nulla per un ben noto principio di gerarchia delle fonti, in quanto un decreto assessoriale non può modificare quanto previsto dalla legge.

Con deliberazione n. 21 del 26-07-2017 del Consiglio di Amministrazione dell’Irsap, adottata dal Commissario Straordinario, venivano approvate modifiche allo statuto dell’Ias, di cui lo stesso Commissario Straordinario Irsap era stato eletto Presidente.

L’Assessore regionale all’energia e ai servizi di pubblica utilità ha emanato il Decreto Assessoriale protocollo 130/Gab del 16 novembre 2018 che prevede: “Trasferimento in concessione d’uso degli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione, dai Consorzi per le Aree di Sviluppo Industriale ai gestori del Servizio Idrico Integrato, ex art. 172, comma 6 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, e s.m.i.”.

L’Irsap, con determinazione del direttore generale n. 356 del 12-12-2018 approva gli atti progettuali per la concessione per 9 anni della gestione dell’impianto di depurazione di Priolo Gargallo e con determinazione n. 377 del 28/12/2016 proroga la gestione all’Ias.

L’articolo 32 della legge regionale n. 1 del 22 febbraio 2019 modifica nuovamente la legge 8/2012 e prevede che i 2 Commissari liquidatori che devono essere nominati uno per la Sicilia orientale e uno per la Sicilia occidentale, entro 120 giorni dal loro insediamento devono trasferire in concessione d’uso gli impianti di depurazione alle società di scopo delle (Ato e/o Ati) o in mancanza ai Comuni maggiori utilizzatori di ciascun impianto.

Su tutta questa pappardella e tanto altro ancora, sta lavorando in silenzio, un “agente speciale” nominato dalla Regione per capire cos’è successo fra Irsap ed ex Consorzi Asi negli ultimi anni, Ias compresa. Si tratta di Dario Montana, apprezzato dirigente del dipartimento regionale Attività produttive, e fratello di Beppe, il commissario di pubblica sicurezza assassinato dalla mafia nel 1985.

Nel decreto d’incarico insiste la direttiva di “acquisire ogni elemento probatorio” sul passaggio di azioni dai Consorzi Asi in liquidazione all’Irsap, l’ente regionale che ha accorpato le competenze sulle aree industriali siciliane. E con esse le partecipazioni della Regione in alcune società: circa il 12%, la Sac (che gestisce l’aeroporto di Catania) e addirittura la maggioranza assoluta (65,5%) all’Ias, azienda mista che ha in pancia depuratore e reti idriche nella zona industriale di Siracusa.

La tesi di chi ha messo in atto questa “l’operazione verità”, capire e scoprire i rapporti tra i Consorzi e l’Irsap: se ci sia stata o no una cessione “fantasma” di quote azionarie. Tesi sostenuta dalle “visure storiche dei certificati camerali” delle partecipate, disposte dal dirigente generale delle Attività produttive, Rosolino Greco. Ma anche da una nota dell’ex commissario liquidatore dell’Asi di Siracusa, Dario Castrovinci, per cui “agli atti del Consorzio non risulta alcuna documentazione probatoria del trasferimento della titolarità delle azioni» dell’Ias all’Irsap. Così come la “documentazione acquisita” dallo stesso Montana nelle Asi di Catania e Siracusa, oltre che alla Camera di Commercio del Sud-Est di Catania. Da un ricorso dei dipendenti dei consorzi al Tar, incidentalmente, la Regione ha “scoperto” che il decreto dell’ex dirigente generale delle Attività produttive, Alessandro Ferrara, sul passaggio di quote Asi-Irsap, datato 23 ottobre 2017, “è stato ritirato e annullato e pertanto non ha prodotto alcuna efficacia”.

Sebbene, l’Irsap, si sarebbe comportata da “padrona” delle azioni, nominando propri rappresentanti nelle assemblee delle partecipate influenzando le scelte dei vertici, che potrebbero essere irregolari. Il 30 maggio scorso, il dipartimento ha chiesto un parere all’ufficio Legislativo e legale della Regione “in ordine alla legittimità della partecipazione del rappresentante legale dell’Irsap ai lavori delle assemblee dei soci delle società partecipate dai Consorzi Asi in liquidazione”. Perché si ritiene che a quelle assemblee avrebbero dovuto partecipare i commissari delle ex Asi. E non i delegati dell’Irsap. In attesa degli sviluppi, la pubblica opinione s’interroga del perché di tanti, troppi misteri sulla gestione del depuratore di Priolo in cui sono transitate almeno due generazioni della politica siciliana e locale, con una storia abbastanza tormentata e carica dalla cronaca con tanti misteri ancora da raccontare.

Concetto Alota

Comments

comments

By wltv

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Related Posts

No widgets found. Go to Widget page and add the widget in Offcanvas Sidebar Widget Area.
× Segnala