Vinciullo: non interessati ai mini ospedale nella città di Siracusa che, invece, devono essere destinati nei territori

Siracusa, 3 febbraio 2022: L’Assessore della Salute, dopo averlo inviato al Governo Nazionale, cosa che non doveva né poteva assolutamente fare, perché la Legge Regionale, da me tanto voluta, prevede prima l’approvazione delle competenti Commissioni legislative, ha finalmente portato in Commissione Sanità la programmazione dei fondi previsti nel PNRR.

Una programmazione scialba che riprende le direttive nazionali senza alcuna originalità e senza tenere presente quelle che sono le reali condizioni della sanità regionale che, oltre ad infrastrutture e strumentazioni sanitarie, ha bisogno, fra l’altro anche urgentemente, di nuove assunzioni di personale medico e paramedico. Lo dichiara l’On.Vincenzo Vinciullo.

39 Ospedali di Comunità per il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia, 49 Centri Operativi territoriali per cure e assistenza domiciliare e telemedicina, 146 Case di Comunità per la presa in carico delle persone che necessitano di assistenza.

Un piano, quello presentato dall’Assessore con notevole ritardo, che modifica totalmente e sostanzialmente tutti i principi che hanno guidato la riforma della sanità dal 2006 fino a ieri.

Una vera e propria rivoluzione copernicana che non viene giustificata in maniera razionale ma che si limita come dicevo a scimmiottare le direttive nazionali.

Ad esempio, per quanto riguarda la provincia di Siracusa, il primo fatto gravissimo è che manca all’appello un Ospedale di Comunità perché Siracusa e la sua provincia non possono averne 3 quanto Ragusa, dal momento che è stato utilizzato il criterio, si dice oggettivo, del numero degli abitanti.

Dopodiché, ha proseguito Vinciullo, sono stati trascurati totalmente i territori di Pachino e Palazzolo che, data la distanza dagli ospedali esistenti, non possono rimanere senza un ospedale di comunità.

Colpisce, inoltre, la decisione di concentrare due mini ospedali nella città di Siracusa, ma sia chiaro che Siracusa non ha bisogno di ulteriori mini ospedali (un ospedale di comunità e una centrale operativa).

Siracusa con tutta la provincia, invece, vuole avere notizie certe sul nuovo ospedale di secondo livello di cui non si fa alcun cenno, come se le somme previste dall’ex Art. 20 della Legge 67/88 fossero già disponibili nelle casse della Regione.

E le 12 Case di Comunità dove verranno dislocate?

Una programmazione così importante per il futuro della sanità in provincia di Siracusa, come sulle rimanenti province siciliane, può essere presa senza tenere in considerazione le proposte dei rappresentanti dei lavoratori e dei sindaci dei 21 Comuni? Io penso di no!

Eppure, qualcuno ha pensato diversamente e chi dovrebbe scandalizzarsi non ha trovato il tempo e la volontà di farlo. Bisogna cambiare e subito metodo di lavoro per arrivare ad una soluzione unitaria e condivisa.

Bisognerà immediatamente sedere intorno a un tavolo sindacati, sindaci e rappresentanti delle categorie produttive e del terzo settore, sapendo fin da ora che non è possibile pensare che entro il 28 febbraio potrà essere inviata a Roma la bozza finale del Piano.

Ed allora mi chiedo, perché si è perduto tutto questo tempo? Si voleva, forse, fare il solito colpo di mano per mortificare la sanità siracusana?

Io mi auguro che i rappresentanti istituzionali e i sindaci del nostro territorio facciano sentire, questa volta, alta e forte la loro voce, senza la raucedine che li ha colpiti in altre occasioni.

La salute è un bene troppo prezioso che non può essere affidato solo alla sanità catanese.

I nostri bravissimi operatori sanitari non possono essere costantemente bypassati dai sanitari che operano in altre province.

Quindi, nel recuperare, e subito, l’Ospedale di Comunità che manca all’appello, bisogna capire perché i Comuni minori sono stati ulteriormente emarginati dall’offerta di sanità pubblica in modo da modificare questo piano che, nel nostro caso, non risponde alla necessità di maggiore tutela della salute dei cittadini.

A meno che, ha concluso Vinciullo, questa volontà di voler ulteriormente ingolfare l’Ospedale di Siracusa nasconde un intento e un desiderio segreto attraverso il quale il Governo regionale non vuole mantenere gli impegni assunti sulla realizzazione dell’Ospedale di Siracusa e attraverso questo piano si vuole anticipare la volontà di cancellare l’Ospedale di II Livello della nostra provincia per riaffermare ulteriormente l’etnocentricità della sanità nella Sicilia Orientale, evidentemente a scapito di quella siracusana.

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By Cosimo Consoli

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